L'acido ossalico è un fattore antinutrizionale presente in numerosi alimenti, fra cui spinaci, cereali integrali e cavoli.
Una volta ingerito si combina con diversi minerali (ferro, magnesio e soprattutto il calcio) formando dei sali, detti ossalati, che ne impediscono l'assorbimento e costringono i reni alla sua filtrazione.
Ne consegue, in funzione della sua abbondanza nel sangue, che nell'azione di filtro renale si assiste al suo sedimentarsi nei reni e, nel tempo, consolidarsi in franche formazioni calcolotiche, piccole (la renella) o anche grossolane (calcoli anche oltre i 10-20mm).
Mentre i primi son gestibili con una dieta ad hoc ed una ottimizzazione della idratazione, talvolta di farmaci, i secondi possono arrivare a dover essere rimossi chirurgicamente.
Un approccio intermedio, laddove si dimostri efficace, è la litotrissia ad onde d'urto.
Non tutti i calcoli sono la conseguenza di un errato apporto nutrizionale.
I Pazienti affetti da gotta, per l'iperuricemia che la motiva, mostrano accumulo renale di acido urico, i calcoli di urato costituiscono il 5%.
Anche terapie correttive della carenza di calcio, nell'osteoporosi, o le disvitaminosi che impongono somministrazioni additive di vitamina D possono causare una calcolosi.
Nelle infezioni urinarie recidivanti si osserva il deposito di calcoli di struvite, un'altra tipologia, <2% di calcoli..
Alcuni farmaci come i diuretici, possono favorire la calcolosi.
Sono fattori di rischio:
Familiarità o storia personale,
età tra 20 e 30 anni (calcoli di calcio),
disidratazione,
sovrappeso,
alcune diete, per esempio quelle eccessivamente ricche in proteine, sodio e zucchero, possono aumentare il rischio di alcuni tipi di calcoli renali,
malattie e chirurgia del sistema digerente; gli interventi di bypass gastrico, le malattie infiammatorie intestinali (morbo di Crohn e colite ulcerosa) o la diarrea cronica possono causare modifiche del processo digerente che si ripercuotono sull’assorbimento di calcio e acqua, aumentando i livelli urinari di sostanze con tendenza a depositarsi,
altre condizioni mediche; malattie e condizioni che possono aumentare il rischio di calcoli renali sono, ad esempio,
acidosi tubulare renale,
cistinuria,
iperparatiroidismo,
alcuni farmaci,
alcune infezioni delle vie urinarie.
La maggior parte dei calcoli viene espulsa dal corpo senza che sia necessario alcun intervento medico, ma quelli che provocano sintomi importanti e persistenti o altre complicazioni, quadri ostruttivi, van gestiti con trattamenti a volte anche invasivi.
La colica renale è la conseguenza di una loro difficoltà a defluire lungo il condotto urinario, seguendo l'urina, bloccandosi nel tratto urinario ostruendo il flusso dell’urina fino a causare un danno renale, anche irreversibile se non trattato in tempo.
Segni e i sintomi tipici della presenza di calcolosi renale in corso sono dunque:
dolore molto severo avvertito nella schiena o sul fianco,
presenza di sangue nelle urine,
febbre e brividi (in caso di infezione),
vomito,
urina con odore sgradevole e/o non trasparente,
sensazione di bruciore durante la minzione.
L'ecografia è il più semplice strumento per l'identificazione dei calcoli renali, da quelli di piccole dimensioni alle grosse formazioni calcolotiche.
Laddove i calcoli siano ureterali, tratti urinari spesso velati dalle anse intestinali meteoriche, si può desumerne la presenza dai segni ostruttivi che derivano dalla presenza all'interno del lume del calcolo ma se ne può anche ottenere la identificaizone a mezzo della uro Tc.
In realtà, oltre il 90% delle calcolosi renali sono motivate dalla sedimentazione di cristalli di ossalato di calcio
Per questo motivo, in presenza di calcolosi da ossalati, la dieta non dovrebbe fornire più di 100 mg al giorno di acido ossalico.
Spesso, in presenza di calcoli renali si consiglia di preferire l'acqua alle altre bevande, scegliendo preferibilmente acque oligominerali o minimamente mineralizzate, in modo da contenere l'apporto di sodio e calcio, il cui aumento nelle urine può favorire la formazione di calcoli. Caffè, tè e succhi di frutta sono alimenti ricchi di ossalati, per cui il loro consumo andrebbe limitato
Contenuto di Ossalato in base al Tipo di alimento
mg/100g
Bietole: 690
Spinaci: 676
Cacao in polvere: 450
Barbabietola rossa: 338
Cioccolato amaro: 80
Cavolfiore: 60
Sedano (coste): 50
Cioccolato al latte: 35
Carote: 33
Fagiolini: 30
Cicoria riccia: 27
Invidia: 27
Scarola: 27
Cetrioli: 25
Arance: 24
Cipolle: 23
More: 18
Una dieta ricca di carne conduce più frequentemente ad una calcolosi renale di tipo urico. A causa dell'eccessivo consumo di proteine, infatti, l'urina diviene più acida ed aumenta la quota di eliminazione di calcio ed acido urico, mentre si abbassa quella dei citrati (sostanze che impediscono la precipitazione di questi sali).
Nel caso vi sia una predisposizione a calcoli renali di origine urica (accumulo di acido urico) vanno limitati tutti quegli alimenti ricchi di purine come: acciughe, aringhe, sardine, crostacei, fegato, animelle, rognoni, cuore, selvaggina, oche e piccioni.
Di seguito ecco alcune acque ‘minimamente mineralizzate’ e in assoluto con il residuo fisso più basso in commercio in Italia, utili con un consumo giornaliero sopra 1-2ltr a gestire la tendenza a formare calcoli e la sintomaticità dell'eventuale passaggio di quelli già formatisi:
Acqua Lauretana: Residuo Fisso a 180 °C: 14 mg/litro (Distribuita in quasi tutte le regioni italiane è l’acqua con il minor residuo fisso d’Europa)
Acqua Sant’Anna: Residuo Fisso a 180 °C: 22.3 mg/litro
Acqua S. Bernardo (Sorgente Rocciaviva): Residuo Fisso a 180 °C: 35.5 mg/litro
Con un residuo fisso superiore ai 50 mg/litro (e che rientrano nelle acque oligominerali) troviamo (*):
Acqua Levissima: Residuo Fisso a 180 °C: 78.2 mg/litro
Acqua Fiuggi: Residuo Fisso a 180 °C: 123 mg/litro
Acqua Maniva: Residuo Fisso a 180 °C: 125 mg/litro
Acqua Panna: Residuo Fisso a 180 °C: 142 mg/litro
Acqua Rocchetta: Residuo Fisso a 180 °C: 177.07 mg/litro
Oltre questi valori si entra in una tipologia di acque delle quali va ribadito che non sono nocive alla salute o "non buone" ma certamente caratterizzate da residuo fisso alto che non aiuta i reni a non formare calcoli, tutt'altro, apparendo pertanto per chi è soggetto alla renella o calcolosi a preferirvi quelle a ben più basso residuo.
Acqua San Benedetto: Residuo Fisso a 180 °C: 271 mg/litro
Acqua Vitasnella: Residuo Fisso a 180 °C: 382 mg/litro
Sale il residuo fisso per talune altre acque come Boario (570), Uliveto (762), SanGemini (1010), San Pellegrino (968), Ferrarelle (1290).