top of page
Rosario Gulizia

La Steatosi, cause, diagnosi e cura del fegato "grasso"


steatosi, ecografie pavia gulizia

Che cos’è il fegato grasso o steatosico?

La steatosi è un eccessivo accumulo di grasso nelle cellule del fegato.

Il fegato è una centrale metabolica, deputata alla creazione e smistamento di diversi elementi nutrizionali e componenti metabolici necessari al funzionamento del corpo. Tra queste componenti vi sono anche i lipidi, il grasso.

Ma se il grasso ammonta a più del 5-10% del peso del fegato, allora superata la soglia di "naturale" immagazzinamento, il fegato diviene steatosico.

Il fegato grasso è una patologia ad elevata prevalenza nella popolazione generale (fino al 50% nella popolazione adulta e, purtroppo, al 30% nel bambino)

Quali sono le cause della malattia del fegato grasso?

La steatosi epatica può essere alcolica (si parla di epatopatia alcolica) o, oggi sempre più frequentemente, non alcolica (NAFLD – Non Alcoholic Fatty Liver Disease).

Un'alimentazione troppo ricca di calorie è la prima causa. Quando il fegato non processa o metabolizza i grassi come dovrebbe fare normalmente, si accumula grasso in eccesso. In questo senso alcune condizioni prepatologiche o patologiche come l’obesità, il diabete o l’ipertrigliceridemia facilitano il consolidarsi della steatosi epatica.

Alcune patologie come l'emocromatosi e la esposizione cronica a farmaci (contraccettivi, i cortisonici ad esempio) interferendo con la "lucidità" della cellula al corretto svolgimento delle sue funzioni metaboliche, può condurre alla incorretta mobilizzazione dei grassi ed alla conseguente steatosi.

Il consolidarsi di una sofferenza delle cellule epatiche (certificata dalle alterazioni di transaminasi e gamma Gt), al di là del riscontro oggettivo dell'infarcimento grasso epatico, non necessariamente deve appalesarsi al manifestarsi di una NAFLD, e tuttavia in una percentuale compresa tra il 5 e il 10% si determina una NASH o steato epatite, un processo infiammatorio e necrotizzante del fegato talvolta sottovalutato.

Basti pensare che il 17% dei soggetti con NASH sviluppa danni sclerocicatriziali che possono condurre alla cirrosi

epatopatia ecografie gulizia pavia

Quali sono i sintomi del fegato grasso?

Un fegato grasso non produce sintomi di per sé, così spesso la gente apprende di avere la steatosi (NAFLD) quando fa degli esami ecografici e la NASH a seguito di esami bioumorali, non di rado ordinati dal Curante per altre ragioni.

La steatoepatite può danneggiare il fegato per anni o decenni senza causare alcun sintomo. Se la malattia peggiora, puoi provare affaticamento, calo di peso, debolezza e confusione.

L'ingrossamento del fegato, parallelo con l'infarcimento grasso dell'organo, può esser avvertito come un senso di peso, di corpo estraneo, anche dolente in casi di franco ingrossamento, in corrispondenza della loggia epatica.

Come viene trattato il fegato grasso?

Non ci sono terapie mediche o chirurgiche per la steatosi.

In ogni caso, la base per il trattamento della steatosi poggia sulla correzione del fattore causale: l diabete e la dislipidema (attraverso farmaci ipolipemizzanti e/o insulino-glucosio stabilizzanti), la emocromatosi (salassi e/o chelanti), l'abuso di alcol.

Nei casi collegati all'obesità ed ad un eccessivo apporto calorico, una corretta alimentazione (evitando l'eventuale effetto aggravante dell'assunzione anche modica di alcol), meglio se gestito da un nutrizionista, il calo di peso graduale e l'attività fisica aerobica appaiono essenziali.

Laddove vi sia l'evidenza di una NASH un consulto specialistico finalizzato a stadiare l'eventuale danno sclerocicatriziale indotto sul fegato, previo monitoraggio semestral-annuale ecografico e con esami del sangue, appare indicata a prevenire il consolidarsi di alterazioni in grado di impattare sulla salute del Paziente (la cirrosi).

Diagnosi

L’esame ecografico mostra un fegato “chiaro”, definito brillante (“bright liver”).

Il grado d’ecogenicità di un tessuto, e cioè l’intensità degli ultrasuoni che quel tessuto è in grado di riflettere, dipende dalla densità dello stesso. L'osso, ad esempio, è così denso che vediamo intensamente luminoso il suo bordo ed essendo completamente rimbalzati gli ultrasuoni dalla superficie ossea, non riusciamo a vedere null'altro.

Il contenuto di grasso nei tessuti epatici si comporta come un forte agente riflettente che spiega l'aspetto "brillante" del fegato.

Inoltre all'aumentare della densità dell'infarcimento adiposo epatico, questi finisce per riflettere così tanto gli ultrasuoni che attraversano il fegato che una parte dell'organo viene raggiunto poco o per nulla essendo completamente "filtrati" dal deposito di grassi dei tratti di fegato più superficiali.

Si parla in questo caso di perdita d'echi in profondità ed il grado della stessa, minore o maggiore del 50%, è in grado di condurre ad una vera e proprio grading di severità della steatosi:

Grading 1 : non vi è perdita d'echi in profondità, osserviamo un franco bright liver,

Grading 2 : presenza di perdite d'echi dalle sezioni profonde del fegato al di sotto del 50%,

Grading 3 : steatosi severa in corso di vistose perdite d'echi, oltre il 50%.

Poichè la presenza di meteorismo intestinale, l'obesità ed altri fattori anche operatore dipendente possono inficiare la corretta interpretazione del grado di steatosi (l'eccessivo spessore di grasso sottocutaneo e la voluminosità della pancia allontana il fegato cosicchè gli echi non vengono filtrati dal grado epatico ma dalla loro dispersione nel tragitto fino al fegato), è utile utilizzare il rapporto comparativo dell’ecogenicità del tessuto epatico con quella di un parenchima di riferimento posto alla stessa profondità e, nello spesso paziente, rappresentato dal parenchima del rene destro.

Tale rapporto d’ecogenicità tra i due parenchimi è già normalmente utilizzato nella pratica ecografica di routine per una valutazione soggettiva, “ad occhio”, della steatosi. Il rapporto tra l’intensità dell’ultrasuono riflesso dai due parenchimi (fegato/rene) si è dimostrato altamente correlato con la quantità di grasso presente nel fegato. In particolare, un rapporto fegato/rene superiore a 2,2 identifica i soggetti steatosici.

Due fegati a confronto: uno sano, l'altro caratterizzato da attenuazione d'echi in profondità, densità incrementata

area di risparmio ecografie pavia

La asimmetrica deposizione di bolle adipocitarie "risparmia" un tratto di fegato a cavallo dell'asse portale. Le spared areas, od aree di risparmio possono talora creare problemi di diagnosi differenziale con lesioni focali del fegato

steatosi a carta geografica ecografie gulizia pavia

La inomogenea distribuzione di bolle adipocitarie determina il classico aspetto a carta geografica

ecografie fegato pavia steatosi a chiazze

In questa immagine distribuzione inomogenea di bolle adipocitarie con aspetto pseudofocale. Come in presenza della "spared area" può rendersi talvolta necessario provvedere alla diagnosi differenziale con lesioni focali vere e proprie

a mezzo di ecografia o Tc con mdc

12.541 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page